Tra i miei sogni, sin da piccino, c’era l’Amazzonia.
Un’ infinita distesa verde, quell’intricato e inviolabile scrigno, il polmone del pianeta. Bene quest’anno il sogno si è realizzato ed è andato ben oltre l’immaginabile.
E ragazzi, non parlo solo di pesca, ma di una vera è propria esperienza di vita. Le emozioni che ho vissuto e i ricordi mi accompagneranno finché campo.
Voglio essere chiaro, non riuscirò mai a trasmettervi tutto questo, forse perché non trovo le parole o forse perché, se non ci passi, è impossibile.
È stata un’esperienza per certi aspetti molto dura, circa 48 ore tra aerei, PK, sterrati e navigazione per raggiungere l’accampamento; il clima estremo, gli insetti!!! Più di una volta mi sono veramente spaventato di fronte a situazioni inaspettate per cui ero totalmente impreparato.
Potrei scrivere un libro su questa storia, ma veramente è difficile trovare le parole o forse è semplicemente troppo presto: lascerò parlare le immagini.
Ma facciamo un passo alla volta.
Un viaggio di questo tipo inizia molto prima della partenza, si entra in un vero e proprio trip mentale, la ricerca dell’attrezzatura adeguata, la paura di non arrivare in condizioni fisiche perfette (importantissimo), organizzare il bagaglio, il tubo porta canne, la logistica e così via...
Poi arriva il giorno tanto sospirato, si parte e, dopo tante, tante, tante ore di viaggio ecco cosa vi aspetta:
Siamo alla fine della stagione delle piogge, io e i soci Francesco e Luca (esperti siluristi che mi hanno aiutato tantissimo nella pesca dei grossi pesci gatto) siamo i primi ospiti del campo. Il leggendario Essequibo è ancora molto alto e sommerge gran parte della foresta, alcune specie sono migrate a monte per la riproduzione o sono disperse nella foresta stessa, soprattutto a spinning non sarà facile (rispetto agli standard del posto)… nel corso delle due settimane il fiume scenderà di quasi due metri, mutando radicalmente il suo aspetto.
Il fiume è estremamente selvaggio ed è diventato famoso grazie anche alla serie River Monster (Jeremy Wade ha girato tre episodi pescando nell’Essequibo e i suoi tributari, alloggiando anche nello stesso accampamento in cui ci troviamo). Gran parte dell’area di pesca e della Guyana stessa sono praticamente inesplorati: basti pensare che il paese ha una superficie di 214910 Km2, con una popolazione di soli 800000 abitanti di cui il 90% concentrato sulla costa, densità di popolazione 3 abitanti/Km2 (in Italia siamo circa 200 abitanti/Km2…). In poche parole in molte aree della foresta l’uomo non ha mai messo piede, ecco perché è vivamente sconsigliato spostarsi da soli…
Il fiume è famoso per la biodiversità e per la taglia dei suoi abitanti: tra le specie più interessanti abbiamo Arapaima, Yellow Peacock Bass, Arowana, Bicuda, Pesci Lupo, Pesci Vampiro (Payara), Black and Red Piranha (EVERYWHERE), Corvina, Red Pacu, pesci gatto giganteschi come Lau Lau, Red Tail, Jau e infinite specie “occasionali”.
Arapaima e Lau Lau sopra i 100 kg sono abbastanza facili da allamare…. ma portarli a riva per fotografarli è tutta un’altra storia.
Anche intorno a noi la natura esplode in mille forme e colori: Ara, Tucani, Avvoltoi, Falchi e altri mille uccelli, Capibara, Tapiri, Scimmie Ragno, Urlatrici e Cebi, Caimani, Tartarughe, Iguana, Serpenti Vari, Insetti Vari e….. Giaguari.
Ed ecco qui, in una carrellata d’immagini cosa non posso descrivervi… mettetevi comodi Big Biters
E per il pesce della vita... si può anche piangere....
Edited by zerho - 15/10/2016, 22:56