- La Fine della Storia-
Cosa ci spinge a farlo? Qual'è il malato meccanismo che ci porta ad alzarci nel buio, muoverci nell'oscurità, attendendo l'alba o cercando il tramonto? Perché ci ruba i pensieri, il tempo, in parte anche i soldi? Perché siamo sempre alla ricerca di un meccanismo, un'idea, una tattica o strategia che ci permetta di fregarli ancora una volta, che ci aiuti nel successo della nostra spasmodica ricerca?
Perché, sostanzialmente, andiamo a pesca?
Probabilmente ve lo sarete chiesto anche voi. Tutti, in fondo, lo hanno fatto. Il web che tratta il nostro campo è pieno di articoli simili, e tutti giungono ad una conclusione. Questo renderà il mio articolo non dissimile dagli altri, anche se, paradossalmente, già questo atto di coscienza lo rende diverso. Forse, a questo punto, il report starebbe meglio nella sezione di filosofia.
Quando parliamo della nostra passione, la gente ci guarda con un misto di stupore e, forse,soprattutto nelle persone della mia età, anche con una sottile vena di pena e sarcasmo. Il loro interesse sfuma rapidamente. Pochi rimangono in ascolto, e sono giunto a credere che nel profondo del loro essere siano malati come noi, in forma dormiente, o che, come minimo, vorrebbero esserlo. Forse ci invidiano, perché non hanno, o non sono riusciti a crearsi, un amore come il nostro. Mi hanno colpito le parole del mio migliore amico, mai venuto a pesca con me, ma al quale ho narrato molte storie senza che lui abbia mai perso interesse: mi ha chiesto di venire con me, perché "se ci spendi così tanto tempo e vita, deve esserci qualcosa di incredibile che ti spinge a farlo".
Ciò che permette al mio scritto, a mio dire, di restare in questa sezione, è quanto vi dico ora: con questo report concludo un ciclo, e, per renderlo diverso dagli altri, o per non annoiarvi troppo, lo diversificherò includendovi in particolare le mie riflessioni, condotte in luoghi diversi, alla ricerca della chiave che fa scattare le serrature della nostra anima. Di certo non seguirà il solito copione: spero o che vi piaccia o che lo possiate comunque apprezzare.
Vi siete mai trovato di fronte a qualcosa di immenso e incredibile, sinceramente maestoso, minaccioso nella sua placida tranquillità ed inquietantemente bello? Sospesi sopra al vuoto in una falesia a picco sulle acque ?
E, prima di questo, un'alba, un'alba pazzesca, quasi megalomane nella sua rossa meraviglia?
Sotto di me onde di spuma ringhiano e rimbombano nelle frastagliate rocce, dimostrazione minima ma bastevole delle potenze spaventose che l'infinito di fronte a me potrebbe scatenare, polmone della vita e regno di un antico dio.
Sono forse queste meravigliose visioni che ci spingono a pescare, cacciatori di ricordi passati e futuri, nel tentativo di trovare il sogno?
Nella bolgia infernale della schiuma bianca nuota il mio Mommotti, alla ricerca del culmine di un ragionamento nato dal tentativo di riuscire in un luogo che non si conosce, che si vede per la prima volta e che non si vedrà mai più. Un insieme di costanti conosciute e idee partorite al momento, insieme che speri sblocchi la situazione.
E quando i tuoi ragionamenti vengono confermati sei al settimo cielo, perché sai che non è frutto del caso o dono della fortuna, ma sei tu, che, per un'altra volta, hai azzeccato tutti i fattori nell'incredibile espressione che ti si parava di fronte. Sei al settimo cielo perché, nel giro d'acqua candido di spuma, dove l'onda frange, il tuo Mommotti è stato fermato da qualcosa:
E ancora, a riprova che stai pescando nel modo giusto:
È questa riprova che ci fa andare a pesca? Un eterna partita a scacchi sempre su campi e con condizioni diversi? Siamo dei matematici che vogliono sempre nuove formule e equazioni da completare in perpetua sfida a fattori avversi?
Dopo una decina di giorni di mare, in un caldo torrido e afoso, sono rientrato alla "base", fra monti, boschi, pioggia e, soprattutto, 13º fissi, perché di callaccia non ne potevo più.
Nel mio amore per il nostro sport, sono convinto che buona parte sia composta da uno spassionato amore per la natura, che mi porta a studiare ogni sua sfaccettatura più approfonditamente, e che, oltre alla pesca, mi ha avvicinato a tante stupende passioni.
Tra cui, i funghi!
(Per la serie "anche se non ve ne frega niente ve li sorbite comunque)
Questo è il mio record personale di mazza di tamburo, 24 cm di diametro
per 40 di altezza: prendetelo come un 110.
In generale è stata un'annata pazzesca
Porcini, mazze di tamburo, pinuzzi, funghi del sangue (bontà e delizia) e giallini!
Cesti oltre i due kg sono stati la normalità!
Cercati in ambienti meravigliosi, nascosti angoli di paradiso.
Chiudiamo la parentesi fungina...
Con il diluvio i torrenti avrebbero dovuto essere pieni, infuriati e torbidi, sfoghi rabbiosi del tumulto del cielo...e invece... non è stato esattamente così ...
Mi sono dedicato anima e corpo alla ricerca delle guizzanti e selvatiche creature che vivono nelle fredde correnti, animali meravigliosi e sfuggenti, non contaminati da immissioni recenti di pesce pollo... Piccole, selvatiche...e perfette!
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Fra queste, se ne distingue una in particolare. Ferma il rotantino in una spianata, inizia a saltare come posseduta, e, quando ormai è vicina a me, si slama. Il pesce, però, continua a saltare, compiendo anche quel mezzo metro che la distanziava dal greto. Salta sulla riva; mi getto su di lei e la metto nel guadino. È la mia prima marmorata, o probabilmente ibrido a forte maggioranza marmo. E non sta un diamine di attimo ferma!
La ricerca delle prede perfette? La loro insita e stupenda bellezza è ciò che ci ammalia? Il loro essere dei gioielli perfetti figli di millenni di sopravvivenza a cause avverse? Siamo dei collezionisti di livree, immagini e colori? Gioiellieri persi nell'infaticabile fatica di trovare la creazione perfetta nella sua piccola dimensione?
Poi si arriva sotto una briglia, tumultuoso salto d'acqua. Sotto di lei si cela una lunga striscia profonda un metro e mezzo circa. Mi sistemo su un piccolo affioramento di sassi in mezzo al corso d'acqua, di fianco alla corrente centrale. Lancio verso monte, ma quasi parallelamente alla briglia. Il rotante dopo qualche secondo di affondamento inizia il suo vorticoso girare, piccoli lampi argentei infastidiscono gli oscuri abitanti del giro d'acqua, mentre continua la sua corsa verso di me. Fino a che non fa girare abbastanza le palle a qualcuno...
Esce dal bianco della spuma, pronto ad attraversare la vena d'acqua più importante, per poi venir riproiettato dove si trovava pochi secondi prima. O perlomeno questo era il copione. Infatti, a 7 o 8 metri da me , qualcosa si anima, e blocca l'artificiale con violenza. Una botta. Forte. Ferro. Forte. Lei salta, e capisco che è grossa, in un corso d'acqua dove la taglia media si aggira sui 25 centimetri o meno. Salta ancora, io tengo in tensione, nel terrore di slamarla. Temo che basterebbe nulla per farla riuscire nel suo intento. Il pesce si pianta in mezzo al correntone, temo quasi che si sia liberata e abbia incagliato. Poi capisco che solo forte. Tanto. Rischio e la forzo, sperando di averla ferrata bene. Il pesce è incazzato. Mi aggira, tenta un'altra fuga nella buca della briglia, poi salta, di nuovo. E ancora. E ancora. Abbasso la canna, parallela alla superficie. Lei prova una fuga nelle radici di un'albero. La stoppo, salta di nuovo e prende qualcosa di frizione, una forza pazzesca, tenta di passarmi tra i waders ma trova il mio guadino. È fatta.
50 cm. Giusti, giusti.
Direte voi; "tutta 'sta scena per una trota così? Manco fosse un metro!"
Ebbene si, perché mi ha fatto emozionare tantissimo, perché ci ho ragionato, perché l'ho presa dove tutti credono che vi sia solo pesce piccolo, perché tenevo d'occhio il posto già da un po', attendendo la condizione giusta. È il coronamento di tutta la mia vacanza, sopra anche al tonno di giugno o ai dentuti barracuda.
C&R!
Cerchiamo forse... semplici emozioni? Qualcosa che ci colpisca nel profondo? Qualcosa che, per noi, possa diventare parte della nostra storia personale?
Nel mentre, durante le giornate di pioggia, ho costruito...
(Qualche crank da 6" ed un'ispirazione per un topo)
Testato i piccoli minnow già costruiti:
E portato a casa un telaio in nocciolo fatto l'anno passato, anche se, ovviamente, lo spazio non basta mai.
Si carica l'auto, si torna a Milano, dopo mesi di assenza, non senza un adeguato saluto al lago:
La scuola è destinata a rincominciare, ma prima di questo, sentendo la nostalgia delle montagne, ho fatto un giro ancora per torrenti, tentando di placarmi, in posti fino ad allora sconosciuti, che,in una pescata di meno di due ore, si sono rivelati comunque generosi;
Cosa ci spinge a farlo? Boh. Se lo sapessimo, probabilmente, tutta la magia morirebbe. Ma, per tenerla in vita, dobbiamo continuare a cercare.
Lunedì 15 settembre.
Ore 9:00.
La campanella suona.
E tutto rincomincia.